La storia della famiglia Zecchinati

La famiglia Zecchinati scrive la sua storia a Rotzo con passione e rispetto per la terra. Egidio e Clara hanno ereditati dagli antenati Zecchinati e Dal Pozzo la storia, ma il futuro lo hanno creato insieme con i tre figli Valentino, Francesco e Giovanni. Una storia che continuano a scrivere tutti insieme con la produzione di carne Chianina e Patate di Rotzo a Rotzo.

Agricoltori da generazione a Rotzo

Quella dell’Azienda Agricola Zecchinati è una storia di grande lavoro e molto sacrificio, che comincia ad essere scritta al’inizi del 1.900 con Bortolo Zecchinati e i suoi 9 figli formando una delle realtà agricole più importanti del paese.

A seguito a radicali mutamenti dovuti a emigrazioni, guerre, distruzioni solo un figlio di Bortolo continua l’attività della famiglia: Giovanni Francesco. Prima Caporal Maggiore dei conducenti dei muli vista la sua maestria con gli animali, poi prigioniero in Germania, ritorna a Rotzo dalla seconda guerra mondiale dove trova solo miseria e povertà. Ricominciare con quel poco che si ha: seminare il frumento, avena, patate, fagioli, allevare vacche da latte con l’aiuto del fedele cavallo che continua instancabile a lavorare anche d’inverno nel trasporto di legname.

Non restava certo a guardare il figlio, poco più che bambino, Egidio.  Affascinato sempre più da questo duro ma meraviglioso mestiere, impara fin da giovane tutti i segreti e la maestria dei Zecchinati con la terra e gli animali.

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Famiglia di Bortolo negli anni 20. Sullo sfondo il Capitello centrale della Campagna di Rotzo.

“Eravamo io e lui come famiglia. Non erano più i Zecchinati di una volta con 9 figli tutti nei campi. È mancata la forza delle braccia nel nostro momento. Eravamo solo noi due.” racconta Clara.


Subito Egidio vieni affiancato dalla moglie Clara, che ha continuato a scrivere  con lui questa storia. Hanno lavorato insieme ma non è stato facile. Sempre lavorando lato a lato, lui segava e lei andava a voltare, lui faceva gli “antoni” di fieno e lei imballava.

Però con l’inventiva dell’Egidio e la forza di Clara hanno creato delle alternative per migliorare il lavoro, anche se criticati dagli agricoltori più anziani. Egidio ha creato addirittura una maniera di seminare le patate usando una vecchia scala.

Poi sono nati i tre figli Valentino, Francesco e Giovanni, che fin da piccoli hanno condiviso la passione dei genitori per la propria terra. Loro non hanno voluto abbandonare il proprio territorio, continuando così l’attività di famiglia insieme ai genitori, e hanno cominciato a ingrandire l’azienda agricola con una grande storia alle spalle e lo sguardo sempre rivolto al futuro.

Oggi, lavorando insieme, i Zecchinati sono il maggior produttore delle “Patate di Rotzo De. Co.”, gestiscono l’allevamento di razza Chianina, la vendita diretta di carne e patate, l’agriturismo e gli spacci aziendali dove propongono i loro prodotti a chilometro zero, coltivano i foraggi ed i cerali impiegati nell’alimentazione delle vacche, e si prendono cura dei suoi campi, ripristinando terreni abbandonati e praticando la rotazioni delle culture per preservare la fertilità dei terreni e per offrire prodotti genuini e di altissima qualità.

La produzione di patate è una tradizione secolare per questa famiglia. Sia il papà di Clara, Giovanni Dal Pozzo, che il papà di Egidio, Giovanni Francesco Zecchinati, si possono definire i pionieri della produzione del tubero nel paese non più considerata come produzione di autoconsumo ma come fonte di reddito.  Queste famiglie hanno sempre coltivato i campi a Rotzo e oggi lo fanno in forma professionale, con rispetto alla biodiversità e alla salvaguardia del territorio.

Da oramai 50 anni i Zecchinati, con l’antico metodo di allevamento chiamato linea vacca-vitello, rappresentano l’alternativa alla zootecnia da latte tipica del nostro altopiano. Nelle verdissime montagne la razza Chianina pascola liberamente a Rotzo, nelle malghe a quota 1.500 e durante l’inverno mantenuta nel massimo del benessere animale nelle moderne stalle dell’azienda. Ecco quindi che si offre al consumatore un’altro prestigioso prodotto strettamente legato al territorio: la carne.

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